Con la recrudescenza del virus, è crisi negli ospedali dove ad ammalarsi sono anche medici, infermieri e oss. La Cgil lancia l’allarme e chiede l’intervento della Regione per evitare il tracollo sanitario.
Ospedali in crisi tra il personale a casa con il covid (217 operatori in Azienda Ospedaliera), i tanti bocciati ai concorsi e la fuga vero il privato, che paga di più e fa più gola a chi è reduce da due anni di stress causa pandemia. Il piano ferie sta facendo scoppiare la “bomba” nei reparti: manca forza lavoro e di lavoro ce n’è anche troppo, anche perché è già scattato il piano per il recupero delle liste di attesa. Cgil chiede alla Regione più concorsi e buste paga adeguate al sistema veneto, stipendi più ricchi. “Anche per non depauperare la sanità pubblica che così è costretta all’esternalizzazione del servizio, e questo vale per medici, infermieri e oss indistintamente”, spiega Alessandra Stivali della Funzione Pubblica.Dalla sede Cgil di via Longhin, viene descritto nei dettagli il quadro di una tempesta perfetta. Citano gli ospedali di Conselve e Montagnana, i cui pronto soccorso sono gestiti da esterni. Raccontano che all’ultimo concorso oss dell’Azienda Ospedaliera è passato solo il 40% degli iscritti.
Il suggerimento del sindacato alla Regione è aumentare il numero di corsi e di corsisti per non ritrovarsi in seria difficoltà a settembre, alla vigilia di una nuova possibile ondata covid.